Il 26 giugno 2009, quindi 11 anni fa, l’Alto Adige e le province confinanti hanno ottenuto dall’UNESCO il riconoscimento di Patrimonio mondiale dell’uma-nità per le Dolomiti. La missione di tutelare questo ecosistema sensibile è stata e viene però spesso dimenticata.
A tutt’oggi per quest’area di 135.000 ettari non esi-stono strategie orientate al futuro e mancano delle coraggiose e indispensabili decisioni in questa di-rezione da parte dei responsabili politici, del turi-smo e della Fondazione Dolomiti UNESCO.
Quando, sempre 11 anni fa, l’allora SMG Alto Adige Marketing aveva coniato lo slogan “Fac-ciamo diventare l’Alto Adige il territorio più ambito d’Europa” e si è scelta la strada del turismo di qua-lità, si è tralasciato di creare i presupposti per un’ampia rete e per un impegno comune.
Per i nostri passi dolomitici, che sono aree sensibili, non sono state operate scelte coraggiose per quanto riguarda la mobilità, in particolare attraverso infrastrutture moderne per la mobilità elettrica, e non si è provveduto a organizzare campagne di sensibilizzazione mirate per trasformare il turismo di massa in un turismo di qualità.
Gli ambientalisti denunciano un turismo ormai fuori controllo. Da anni i responsabili del patrimonio Unesco nel settore economico, nella politica e dal punto di vista ambientale non realizzano misure de-gne di nota per rispondere ai turisti alla ricerca di tranquillità e alla popolazione che teme un peggio-ramento della propria qualità di vita. Al contempo, i volumi di traffico e il problema dell’eccessivo ru-more e dei rifiuti sono a un punto di non ritorno, at-torno e all’interno dell’area dichiarata patrimonio dell’umanità.
Sono urgentemente necessarie condizioni quadro coordinate e piani coerenti per indirizzare e gestire i flussi turistici. Viste le pressanti richieste della po-polazione che sopporta sempre meno questa situa-zione, parole come “contingentamento” e “aboli-zione della mobilità gratuita verso le principali attra-zioni” non dovrebbero più essere un tabù.
Esempi dalla Svizzera:
– Gornergrat (cremagliera): prezzo andata e ri-torno 88 CHF
– Zermatt: andata e ritorno in treno da Täsch a Zermatt 16,40 CHF
Ciò premesso,
il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano impegna la Giunta provinciale
1. a rendere chiaramente e immediatamente rico-noscibile con cartelli posti lungo il perimetro l’area del sito iscritto nel patrimonio UNESCO, segnalando al contempo che si tratta di un’area sensibile;
2. a richiedere un pedaggio per tutte le automobili e moto a combustione che percorrono le strade di accesso all’area Dolomiti patrimonio UNE-SCO (fatta eccezione per i confinanti);
3. a prevedere un pedaggio ridotto per i veicoli si-lenziosi ed ecologici;
4. a consentire il passaggio gratuito ai veicoli elettrici;
5. a installare un numero sufficiente di colonnine di ricarica ai piedi delle strade per i passi;
6. a coordinare tali misure con gli esecutivi delle province limitrofe per arrivare a un’applicazione possibilmente armonica e omogenea;
7. utilizzare i ricavi dei pedaggi esclusivamente per migliorie all’interno del sito iscritto nel patrimonio UNESCO e per la popolazione di questi luoghi;
8. a prevedere un efficiente sistema di collega-menti del trasporto pubblico.
f.to consiglieri provinciali
Josef Unterholzner
Sven Knoll
Atz Tammerle
Ulli Mair
Andreas Leiter Reber
Peter Faistnauer
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Trattato in aula il 09.02.2022
approvata con votazione separata e nominale
1. votazione (premesse)
2. votazione (punto 1)
3. votazione (punto 2)
4. votazione (punto 3)
5. votazione (punto 4)
6. votazione (punto 5)
7. votazione (punto 6)
8. votazione (punto 7)
9. votazione (punto 8)
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