Enzian Südtirol

Politik für die Menschen

wolf

Grandi carnivori: sì all’abbattimento, laddove necessario, in tempi rapidi e senza ostacoli burocratici

emendamento al voto – elaborato con l’SVP

In molte zone della provincia si registrano sempre più casi di animali sbranati dai lupi. Si tratta di un problema che minaccia la sussistenza non solo dei contadini, preoccupati per il loro bestiame. Infatti, anche fra la popolazione sta crescendo il malcontento, dato che da qualche tempo il lupo si avvicina sempre di più ai centri abitati, talvolta fino ad addentrarvisi.

La presenza di un animale selvatico nelle imme-diate vicinanze di case, paesi e, più recentemen-te, di parchi giochi provoca comprensibili proteste da parte della popolazione e dimostra che il lupo sta perdendo sempre più la sua naturale diffiden-za nei confronti dell’uomo. Dalle previsioni degli uffici competenti emerge che, se si mantiene l’attuale grado di protezione, in Alto Adige la popolazione dei lupi è destinata ad aumentare in modo esponenziale. Si può quindi parlare di un fenomeno preoccupante.

Se si osserva l’evoluzione degli ultimi anni, non si può negare che la situazione si sia notevolmente aggravata. Le misure di prevenzione e gli inter-venti strutturali di protezione delle greggi, messi in atto nel tentativo di allontanare il lupo, purtroppo si sono rivelati poco efficaci. Si tratta di interventi molto costosi e impegnativi, che però non danno risultati soddisfacenti. Inoltre, sempre meno animali vengono portati al pascolo, poiché le misure di protezione comportano tra l’altro una riduzione delle aree di pascolo.

Ciò ha conseguenze a lungo termine per un’agricoltura come quella altoatesina, basata su piccole aziende: un cambiamento duraturo delle consuetudini e delle aree di pascolo rappresenta uno scenario realistico; gli sforzi per preservare la pastorizia in generale e in particolare antiche razze come la “pecora dagli occhiali” della val di Funes, nonché la possibilità per gli agricoltori di montagna di esercitare un’attività secondaria, sono fortemente limitati o forse addirittura vanificati.

L’Alto Adige non è solo un territorio densamente popolato, ma anche molto frequentato dai turisti. Le persone scelgono di trascorrere il loro tempo libero nel nostro paesaggio culturale, unico nel suo genere, in cerca di relax e per praticare sport e attività ricreative in mezzo alla natura. La conciliabilità di un’area abitata a vocazione turistica con un habitat in cui il lupo e in generale i grandi carnivori possano circolare liberamente è più che discutibile per i motivi sopra esposti.

Ciò premesso

il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano sollecita il Governo e il Parlamento

1. a creare le basi per consentire, laddove neces-sario, l’abbattimento in tempi rapidi e senza ostacoli burocratici dei grandi carnivori problematici;

2. ad adottare una strategia omogenea per la regolamentazione dei grandi carnivori in tutto l’arco alpino;

3. a utilizzare tutte le possibili deroghe consentite dalla legislazione europea, al fine di adeguare il prelievo regolamentato di esemplari della spe-cie selvatica “canis lupus”, soprattutto nelle aree montane, alle regole di quei Paesi membri dove già oggi sono in vigore delle deroghe al divieto generalizzato di abbattimento dei lupi;

4. a elaborare in sede legislativa una disciplina univoca, direttamente applicabile a tutela dei cittadini e delle cittadine in caso di attacchi da parte di animali selvatici la cui pericolosità è dimostrata.

Bolzano, 11/01/2023

f.to consiglieri provinciali
Josef Unterholzner
Andreas Leiter Reber
Ulli Mair
Franz Locher
Manfred Vallazza
Paula Bacher

***
trattato in aula il 12/01/2023
approvata con votazione separata e nominale
1. votazione (premesse)
2. votazione (punto 1)
3. votazione (punto 2)
4. votazione (punto 3)
5. votazione (punto 4)
***

LINK dettagli sul voto
LINK video seduta


Testo originale del voto
Grandi carnivori: sì all’abbattimento in tempi rapidi, con buonsenso e senza ostacoli burocratici

Ogni giorno ci giunge la notizia di animali sbranati dai lupi in un’altra area della provincia. Tuttavia, finora la politica ha fatto poco o niente per risolvere la questione, motivo per cui contadini e allevatori si sentono lasciati soli.

Nonostante le grida d’aiuto e le suppliche degli agricoltori, nessuno si sente veramente chiamato in causa. Gli attacchi dei lupi si stanno trasformando in un problema che minaccia sempre di più la sussistenza e ciò non vale più solo per i contadini, in pensiero per le loro capre e pecore. Sempre più spesso, a essere preoccupati sono anche gli abitanti dei piccoli paesi colpiti. È noto che da qualche tempo il lupo si avvicina sempre di più ai centri abitati. C’è poco da meravigliarsi – forse i lupi hanno capito che non corrono alcun pericolo.

Il lupo oggi non è più un problema solo per le nostre malghe, ma anche per i centri abitati. La politica e gli ambientalisti dovrebbero finalmente capire che oltre all’orso e al lupo, anche le pecore, i vitelli e le persone sono degli esseri viventi degni di tutela.

Ovviamente, come ogni altra creatura anche il lupo ha il diritto alla vita. Visto che per necessità le persone – soprattutto nelle nostre montagne – si sono spinte anche in zone prima abitate solo dagli animali, l’habitat dell’orso e del lupo si è ridotto. Per questo motivo la reintroduzione dei grandi carnivori è diventata un enorme problema.

Nelle Alpi, le zone frequentate dall’uomo oggi si estendono oltre i 2.000 metri di altitudine e includono malghe, aree sciistiche, sentieri ecc. Il lupo e l’orso sono stati cacciati dalle Alpi non per divertimento ma per necessità.
Con le norme vigenti – completamente irragionevoli a nostro modo di vedere – si rischia che gli allevatori e le aziende turistiche si vedano costretti ad andarsene da tali luoghi. Molte tradizioni, come ad esempio la transumanza, patrimonio dell’umanità UNESCO, sono quindi destinate a scomparire.

Ciò premesso,

il Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano
sollecita il Governo e il Parlamento,

1. a creare le basi giuridiche per consentire l’abbattimento in tempi rapidi, con buonsenso e senza ostacoli burocratici dei grandi carnivori problematici;

2. a tutelare la privacy di chi è autorizzato agli abbattimenti, al fine di evitare vessazioni da parte degli ambientalisti radicali;

3. ad adottare, in tutto l’Arco alpino, regole omogenee per l’abbattimento dei grandi carnivori;

4. a mettere in atto quanto prima i punti della parte dispositiva della mozione a firma SVP n. 114/19, già approvata;

5. a utilizzare tutte le possibili deroghe consentite dalla legislazione europea, al fine di adeguare la caccia regolamentata della specie selvatica “canis lupis”, soprattutto nelle aree montane, alle
regole di quei Paesi membri dove già oggi sono in vigore delle deroghe al divieto generalizzato di abbattimento dei lupi;

6. a garantire a livello legislativo il diritto di legittima difesa, anche nel caso di attacchi da parte di animali selvatici, assicurando quindi che le cittadine e i cittadini possano intervenire a tutela
dell’incolumità delle persone e dei loro diritti patrimoniali;

7. a garantire a livello legislativo che la norma speciale sulla proporzionalità dell’azione per legittima difesa (ai sensi dei commi 2 e 3 del’articolo 52 del Codice penale) sia estesa esplicitamente
all’alpicoltura e alla pastorizia.

Bolzano, 09/11/2022

f.to consiglieri provinciali
Josef Unterholzner
Andreas Leiter Reber
Ulli Mair
Franz Locher

AKTIE

Facebook
Twitter
LinkedIn
Email